L’Emilia Romagna crede nei paesc e punta sulla riqualificazione energetica degli edifici.
Regione Emilia Romagna punta sulla riqualificazione energetica degli edifici pubblici e lo fa valorizzando i Comuni che hanno inserito interventi di questo tipo nei loro Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES).
Un esempio concreto di come le azioni del Paes possano essere finanziate anche con fondi pubblici e di come anche piccoli interventi di efficientamento energetico possano essere avviati in breve tempo.
Chi può partecipare?
I soggetti beneficiari sono gli Enti pubblici, possono infatti fare richiesta Comuni, Unioni dei Comuni, Province, Città Metropolitana, società partecipate, Aler.
Quali gli interventi ammissibili?
Potranno beneficiare del contributo interventi volti alla realizzazione dell’incremento dell’efficienza energetica negli edifici pubblici e nell’edilizia residenziale oltre e produzione di energia da fonti rinnovabili da destinare all’autoconsumo.
Potranno essere realizzati interventi di:
- Isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato;
- Sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato;
- Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti generatori di calore a condensazione
- Sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da ESE a O, fissi o mobili, non trasportabili;
- Trasformazione in “edifici a energia quasi zero”;
- Sostituzione di sistemi per l’illuminazione di interni con sistemi di illuminazione efficienti;
- Installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici ivi inclusa l’installazione di sistemi automatici di termoregolazione e contabilizzazione del calore
- Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, idrotermica o geotermica;
- Installazione di collettori solari termici;
- Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompe di calore;
- Installazione di impianti fotovoltaici;
- Realizzazione di sottostazione di scambio termico per allaccio alle reti di teleriscaldamento;
- Installazione di unità di cogenerazione o trigenarazione per la climatizzazione degli ambienti e per AcS;
- Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori alimentati da biomassa legnosa solo fuori dalle zone D e zone Leader
Quali le novità?
Novità di questo bando che prevede un contributo a fondo perduto del 30% è la cumulabilità con altri incentivi: il comune potrà beneficiare di più contributi per realizzare la stessa opera, e non è da poco.
Inoltre, come accennato nelle premessa i Comuni che hanno inserito azioni di efficientamento energetico o di installazione di fonti rinnovabili, avranno un criterio di priorità.
Qual è il vantaggio del conto termico?
Il nuovo Conto termico che entrerà in vigore il 31 maggio prevede incentivi per efficientare gli edifici pubblici, il contributo varia dal 50% al 65% sulla base degli interventi scelti.
Un motivo in più per efficientare edifici pubblici che nella maggior parte dei casi, necessitano di interventi concreti per il miglioramento delle “condizioni energetiche”.
Scopri il nostro servizio
Ci proponiamo per seguirvi nella predisposizione degli elaborati previsti per entrambi i bandi e per fornirvi soluzioni e consigli per capire al meglio quali opportunità e quali tecnologie sostenibili possano meglio rispondere alle vostre esigenze.
Inoltre se non avete ancora fatto il Paesc, e l’idea di aderire al Patto dei Sindaci vi fa pesare a quanti contributi avete perso negli ultimi anni..pensateci, è il momento giusto per iniziare a programmare gli interventi del futuro.