Veneto: efficienza al centro delle politiche e dei bandi, dal Patto dei Sindaci al piano energetico regionale
Si è svolto la scorsa settimana, a Venezia, il convegno “Nuovo patto dei Sindaci: esperienze a confronto”, durate il quale si è ricordato che, nel Veneto, l’80% dei Comuni (443 comuni su 579) ha aderito al Patto dei Sindaci, strumento inserito anche nel piano energetico regionale, recentemente approvato dalla commissione consiliare (a breve l’esame finale del Consiglio regionale).
L’obiettivo della Regione, che è coordinatore del Patto, è quello di far proseguire gli enti locali nel percorso intrapreso, tramite l’adesione al nuovo Patto dei Sindaci (avviato dalla UE a novembre 2015) che integra la lotta al cambiamento climatico a rinnovati obiettivi di riduzione della CO2 (-40% di CO2 entro il 2030).
Durante il convegno, sono state presentate anche le risorse in materia di energia previste con i fondi europei POR-FESR 2014-2020, utili per far fronte alla necessità di risorse degli enti locali per affrontare i nuovi impegni climatici e per mettere in atto le azioni inserite nei PAES già approvati.
Relativamente all’Asse IV “Sostenibilità energetica e qualità ambientale”, il piano finanziario POR prevede € 45.000.000 per l’azione 4.1.1 “Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici pubblici” e € 13.558.512,00 per l’Azione 4.1.3 “Adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica”
Il bando “Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici pubblici” (in apertura) consentirà ai Comuni di realizzare svariati interventi, ma solo solo se compresi nelle azioni del PAES. Le tipologie di interventi ammissibili saranno:
– diagnosi energetica dell’edificio
– interventi per autoproduzione di energia, con particolare riferimento a fonti termiche;
– climatizzazione estiva ed invernale degli ambienti e produzione di acqua calda sanitaria con utilizzo della fonte idrotermica, aerotermica o geotermica;
– reti di teleriscaldamento/teleraffrescamento e relativi impianti di cogenerazione e trigenerazione alimentati da fonti energetiche rinnovabili, comprese le acque di risulta derivanti dall’utilizzo della risorsa termale;
– interventi di telecontrollo, telegestione e automazione degli impianti di illuminazione e climatizzazione, ecc., per una maggiore efficienza
Il bando relativo al tema dell’Illuminazione pubblica, invece, verrà attivato solo in quegli stessi Comuni che promuovano interventi di ecoefficienza e di riduzione dei consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche, finanziati dall’azione 4.1.1.
Dalle notizie sulle fonti di finanziamento in apertura risulta ancora più evidente la necessità, per gli enti locali, di dotarsi del PAES (nella nuova forma PAESC – Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima).
Inoltre, secondo i risultati dell’Eurobarometro (maggio-giugno 2015), l’opinione pubblica è fortemente interessata alle problematiche energetiche e per, l’81% degli italiani intervistati, il cambiamento climatico è un problema “molto serio”. Più di otto intervistati su dieci (84%) ritengono che la lotta al cambiamento climatico e un uso più efficiente dell’energia possano rilanciare l’economia e creare posti di lavoro.
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